Lo spreco di cibo in Italia: come e perché sprechiamo cibo (e anche questo incide sulla sostenibilità dell’alimentazione umana).

Lo speco di cibo in Italia: cominciamo con qualche numero. Secondo Fanelli (2013) in Italia ogni anno si spreca una quantità di cibo del valore di 12.3 miliardi di curo e nella quantità di 5.5 miliardi di tonnellate, ossia il 92.5% delle eccedenze e il 16% dei consumi. La metà di tale spreco si verifica nella fase del consumo domestico, con una media di spreco pro-capite di 65 Kg. In tema di sostenibilità, balza all’occhio che questo spreco non incide solamente sull’economia delle famiglie ma incide sullo spreco d’acqua che è stato usato per coltivare quelle verdure; che lo smaltimento aumenta la generazione di gas serra; che esaspera il sovrasfruttamento dei terreni coltivabili, già provati dall’agricoltura intensiva volta alla produzione del cibo per gli animali da carne. Ogni giorno, anche in casa, allontaniamo gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 dell’ONU.

Come e chi spreca di più

Esaminiamo adesso le magnifiche 13 per capirne qualcosa di più. Cominciamo col dire che esistono due gruppi di vitamine, quelle idrosolubili e quelle liposolubili. Come dice il nome, le vitamine idrosolubili sono solubili in acqua, quelle liposolubili, nei grassi. Caratteristica delle vitamine liposolubili è di poter essere immagazzinate nell’organismo, al contrario di quelle idrosolubili. Le seguenti indicazioni si riferiscono a Stati Uniti e Regno Unito e sarebbe interessante un’analisi analoga nelle famiglie italiane. In linea generale, lo spreco alimentare sembra influenzato dalla composizione della famiglia, con gli adulti che sprecano più  rispetto ai bambini, e le famiglie più grandi che sprecano meno per persona rispetto alle famiglie più piccole ma, in generale, le famiglie con bambini tendono a sprecare più delle famiglie senza figli, anche se le quantità variano con l’età dei bambini. I giovani sprecherebbero più degli anziani, con le famiglie di pensionati che sprecano meno di tutti. Infine, le famiglie con forti tradizioni alimentari (negli Stati Uniti, le famiglie ispaniche) sprecano meno. E qui potremmo finalmente dare un’occhiata all’Italia.

Perché sprechiamo il cibo?

Stile di vita: sono lontani i tempi in cui la casalinga faceva la spesa quotidianamente, riservando l’acquisto delle scorte di prodotti poco deperibili come scatolame, l’olio, i detersivi, eccetera, ad una sola occasione mensile. La verdura veniva acquistata e consumata in giornata, così la carne ei formaggi. Fare la spesa al supermercato, invece, è come un viaggio in una galassia di proposte, tentazioni, novità occasioni: non a caso, i carrelli sono molto grandi rispetto ad una spesa normale, facendo sembrare quindi la merce scelta sempre abbastanza poca. In Italia, i supermercati sono soprattutto tarati sulle famiglie con le offerte più convenienti riservate alle confezioni grandi. Sono rari i supermercati che propongono monoporzioni per single. Certo, esiste il congelatore, ma non si può certo congelare l’insalata. Quindi, per un single, fare una spesa ragionevole al supermercato è molto difficile. Per quanto riguarda le famiglie, fare la spesa senza una lista ben precisa, magari basata su un menù settimanale di massima, diventa un’impresa. Il merchandise dei prodotti, cioè l’organizzazione delle zone di vendita, è studiato appositamente per far visitare al compratore tutti i settori, con conseguente aumento delle tentazioni. L’ideale sarebbe avere il tempo per comprare i non deperibili un paio di volte al mese e fare la spesa per la sera (parliamo di single o piccole famiglie), nei negozi sotto casa: magari sono un po’ più cari, ma almeno non si sprecherà.

Come evitare gli sprechi alimentari

Alcune indicazioni ci vengono dalla Fondazione Barilla: secondo la FAO, nel mondo, il 45% di frutta e verdura viene sprecato. Lo spreco avviene sia a livello industriale (a causa di una serie di fattori che qui non elencheremo) sia a livello domestico, perché compriamo troppo o non conserviamo bene i cibi.

Ecco qualche suggerimento:

  • Fare una lista della spesa e attenervisi
  • Cucinare solo la quantità di cibo che potrà essere consumata, ameno che si tratti di una preparazione che può essere congelata.
  • Occhio ai cibi in scadenza: nei supermercati ci sono banchi appositi, con proposte molto convenienti ma, appunto perché vicinissime alla scadenza, vanno comprate in quantità ridotta e consumate subito.
  • Quando riponi i prodotti in frigorifero, metti i cibi a breve scadenza davanti e riponi in freezer i cibi che non puoi mangiare a breve
  • Se sai cucinare, non buttare via gli avanzi ma cerca di riciclarli in modo creativo
  • Compra sempre frutta e verdura di stagione: la frutta “tirata” in serra, marcisce nel giro di poche ore.
  • Al ristorante, se hai ordinato troppo cibo, chiedi di farti un pacchetto degli avanzi. Ricorda anche che è tuo diritto portarti via la bottiglia di vino non completamente consumata.

Se sei single, o se siete una coppia, regalatevi la mezz’ora di tempo dopo il lavoro per una passeggiata sino ai negozi del vostro quartiere o paese: ne guadagnerete in salute e risparmio.



Booking online by Hotel.BB