CIBI CONFORTANTI: UN CLASSICO DEL’INVERNO

Cibi confortanti, un classico dell’inverno, con gli spot pubblicitari che ce li propongono a raffica: la cioccolata calda, il divano, il plaid, i bambini. Oppure la tavolata delle feste, con sfondo di finestre brinate e albero di Natale. Sulla tavola, dense zuppe fumanti, carne grigliata (non si sa bene dove, probabilmente all’esterno), polpettoni.

CIBI CONFORTANTI: IN INVERNO E NON SOLO

cibi confortanti

Non solo, in realtà. Per i teenager americani i cibi dolci e grassi sono un antidoto alla noia.

Ma questo è un caso differente, un sistema di alimentazione sbagliato che finisce col proiettare nell’immaginario dei giovani che solo il cibo spazzatura può alleviare dolore e tensione.

Parlando in positivo, invece, e di cibi confortanti salutari, è meglio se riflettiamo sulle tradizioni culinarie italiane.

Che le temperature rigide necessitino di un adeguamento della dieta in termini sia qualitativi sia di calorie, è ovvio.Il corpo spende buona parte del suo metabolismo allo scopo di mantenere la temperatura corporea.

IL CIBO CHE CONFORTA, ANCHE OGGI

Cibi confortanti, un classico dell’inverno: tornare a casa, togliersi i guanti e scaldarsi le mani con una zuppa di fagioli fumante, sicuramente riconforta.

Questo era vero soprattutto nei tempi in cui si lavorava al freddo, in campagna o nelle fabbriche, e il cibo doveva essere (e non era, purtroppo) caldo e calorico.

Riconforta, in una giornata invernale nella quale il buio scende già alle quattro del pomeriggio, il rito della cioccolata calda.

Conforta il pranzo della domenica, preparato nei tempi lenti e lunghi impossibili per chi lavora fuori casa.

La cucina profuma di ragù, stracotti, pasticci di patate arricchiti con la carne, trippe in umido coi fagioli.

Questi piatti confortanti della nostra tradizione hanno un doppio pregio. Infatti, resistono come patrimonio familiare e culturale, sono sani e prodotti con ingredienti genuini e di stagione. Sono cibi low food, spesso fatti di ingredienti a chilometri zero o quasi. Perché per le ricette della nonna, si cercano i fornitori della nonna.

Insomma, il comfort food ci viene dalla tradizione contadina e dalle cucine di campagna, ma si è adattato alle esigenze contemporanee.

Per esempio, difficilmente si utilizzeranno nella zuppa di ceci o nel minestrone, strutto o cotenne di maiale, preferendo il più sano olio d’oliva.

Né si affogheranno ragù e stracotti nell’olio o nel burro: il sapore non cambia ma la differenza sulla salute è notevole. Anche il dolce della domenica difficilmente sarà una torta elaborata, con strati e strati di panna. Ci sarà, perché dev’esserci, ma sposerà concezioni più nuove e fresche.

Cibi confortanti: l’esempio del cinema

Fatto è che il cibo dà conforto. Per Bridget Jones, il conforto sono lo chardonnay e i dolcetti. Per le svitate di Sex and the City sono i gelati Hagen Dazs. Il feroce critico culinario del film d’animazione Ratatouille, si commuove col cibo confortante che gli preparava la sua mamma: la Ratatouille, appunto.

Per la severissima comandante di polizia del telefilm The Closer, antistress sono i dolcetti di cioccolato. Con tanti esempi, non possiamo che essere influenzati e cercarci, ciascuno, il suo amato cibo coccola. Ne riparleremo con ricette e consigli.



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